00 16/04/2008 23:05
Il Proiezionista, nonostante i due evidenti difetti che presenta, è uno dei lavori che ho apprezzato di più.
L'idea è strepitosa, semplicemente agghiacciante, ed è ottimamente trasportata dalle belle tavole di Cavaletto (sono andata a cercarmele) alla pellicola.
Posso facilmente immaginare che non fosse cosa semplice tradurre in immagini uno script del genere, e ritengo che sia stato fatto un ottimo lavoro nella realizzazione delle riprese, azzeccando l'idea filmica della testa-macchina da presa-proiettore e mostrandoci i diversi punti di vista in modo tanto puntuale.
Mi sto incartando, mi sa.
Passo quindi ad argomenti in cui riesco ad essere più disinvolta: è l'unico corto che mi abbia realmente suscitato qualcosa a livello emotivo ed epidermico. Perchè pur con tutti i suoi limiti, è un horror a tutti gli effetti, perverso e cattivo, come piace a me.
La scena del cinema, quando appare la prima testa-proiettore e ci è finalmente chiaro ciò che sta accadendo, dà letteralmente i brividi.
E c'è spazio anche per altre sensazioni, perchè l'orrore si mischia alla malinconia, mentre rivediamo, proiettati sul grande schermo, attraverso le immagini-memoria delle protagoniste, gli ultimi istanti felici della loro vita.
Il tutto accompagnato da musiche molto efficaci, che sottolineano sapientemente i momenti più intensi, senza mai sovrastare tutto il resto.
E adesso i due difetti che, nonostante la mia opinione del corto sia più che buona, rimangono comunque lì, e ci sono sempre ogni volta che me lo rivedo.
Il primo è il senso di incompletezza che lascia.
A fine corto mi son sentita come una che ha appena visto il riuscitissimo primo episodio di quella che potrebbe essere la serie televisiva più bella di tutti i tempi ma che, ahimè, non si farà. Proprio questo mi è sembrato, un pilota, incentrato sulla misteriosa figura di un serial killer di cui, nel corso dei successivi episodi, ci verrà svelata, a piccole dosi, e attraverso ulteriori, sanguinosi omicidi, la complessa personalità.
Ovviamente, non più tardi della terza puntata, mi sarei aspettata qualche informazione in più a riguardo delle due tizie che abbiamo visto sulle rive di un laghetto a guardarsi, prima che una di loro, inspiegabilmente, si voltasse, allontanandosi.
Ed ecco il secondo difetto: le due ragazze. Sono carine, occupano bene la scena, se la sono cavata direi discretamente.
E infatti il problema non è il loro modo di recitare. Il problema è come parlano e quello che dicono.
Senza voler offendere nessuno, parlano male.
La bionda ha una erre moscia che è qualcosa di esagerato, e voi che fate? La fate balzare in auto urlando "correre!!", che dalla sua bocca esce esattamente così: "coggheghe". Oggettivamente, suona male e suscita ilarità. Ma vabbè, era una scena gioiosa, e almeno non ha detto "ramarro".
La mora, cazzo, non so come dirlo senza risultare sgradevole, ma quando parla sembra me dopo 2 caipiroske: non così ubriaca da biascicare, ma abbastanza da avere svarioni di tono nella voce.
Però, in fondo, sarebbe bastato doppiarle.
E mettergli in bocca altre frasi che non le facessero sembrare due dodicenni con la smemo tempestata di TVTTTB.
Le ragazze di 25 anni non parlano così, neanche se sono lesbiche. Anzi, soprattutto in quel caso.
"Ti voglio bene" poi, l'ultima volta che l'ho sentita è stato nel 1980 in una puntata de La casa nella prateria.

Però, ribadisco, a me è piaciuto molto.
[Modificato da Negatrice di Gioie 16/04/2008 23:47]