00 15/04/2008 20:52
E' senz'altro lodevole lo sforzo compiuto nel cercare di rappresentare in modo originale una storia che tutti conosciamo.
Intitolarlo remake, lasciandoci immaginare improbabili tentativi di rimodernamento dell'originale, per poi farci ritrovare, al contrario, nel bel mezzo di un vecchio film muto, con tanto di accompagnamento musicale al pianoforte e classici intermezzi con le battute scritte, è un'idea bizzarra e simpatica.
Anche più della trovata stessa di girarlo in stile retrò, che è sì originale, ma ben presto, purtroppo, irrimediabilmente noiosa.
Dopo neanche 5 minuti dall'inizio, ho cominciato a sbirciare con impazienza la barretta sotto, quella del tempo, e questa non è una buona cosa.
Forse sarebbe stato meglio farlo durare molto meno, accelerando il succedersi degli eventi, concentrando nella metà del tempo soltanto i momenti più d'impatto.
Non lo so, la mia è soltanto un'ipotesi, un tentativo di capire come il corto avrebbe potuto funzionare meglio, perchè nonostante la messa in scena molto approssimativa, i mezzi a disposizione insufficienti, i protagonisti poco convinti e poco convincenti e il make-up artigianalissimo, secondo me Credaro ha della stoffa, e sono convinta che con un po' di esperienza in più, ed un budget superiore ai 30 euro, sarà presto in grado di sfornare un buon prodotto amatoriale. Inventiva, passione ed ironia non gli mancano, e quella casetta in miniatura, che un po' m'ha preso il cuore, ne è la riprova.