00 11/04/2008 23:04
Ecco una gradevolissima sorpresa.
The mouth è la dimostrazione di come, anche con pochi mezzi, si possa realizzare qualcosa di buono, utilizzando un po' di fantasia e personalità.
Non siamo di fronte a qualcosa di mai visto prima, ma il particolare è che il regista riesce a raccontare in 14 minuti, in maniera chiara, esauriente e più che discreta, una storia che solitamente viene dilatata per oltre un'ora e mezza.
E ci mette indubbiamente del suo, per sopperire alla mancanza di tutti quegli elementi che rendono la vita molto più facile ai registi hollywoodiani. Un chiaro esempio è dato dal modo in cui sceglie di realizzare gli omicidi, usando espedienti che gli permettano di trasmettere orrore e raccapriccio, senza in realtà mostrare niente di che...(la trovata dello sgabello, lasciatemelo dire, è geniale. Semplice e sconvolgente al tempo stesso.).
Anche la mancanza di dialoghi, è una scelta azzeccata, che a mio parere andrebbe fatta più spesso in quelle produzioni amatoriali (quasi tutte) in cui non sia possibile servirsi di attori sufficientemente capaci.
I due colpi di scena non sembrano affatto tirati per i piedi o improvvisati, e mi hanno colta entrambi di sorpresa.
Insomma, magari adesso mi direte che ci avete messo 20 minuti a scrivere il soggetto, e un pomeriggio di pioggia per girare e montare il tutto, ma l'impressione che ho avuto è quella di un lavoro ben studiato, pensato e realizzato. Un'ottima prima prova, la vostra, questa è la mia opinione. E mi sono divertita.
A differenza di Neffa, io non l' avrei fatto finire dopo la scoperta delle cuffie, avrei proprio evitato di farglielo afferrare, il martello. Mostrarlo in mezzo alle altre cose sì, ma lasciando soltanto alla nostra immaginazione la convinzione che a colpire sia lo stesso martello visto nel ripostiglio, e che la mano sia quella del vicino di casa. In questo modo si sarebbe potuto evitare il "riavvolgimento", a mio parere un po' forzato e senza senso.