Leggo solo ora e...
Be', sì: anche questa è una cosa stupida da dire.
Un modo stupido di cominciare, come tutti gli altri che avevo valutato.
Ma non mi veniva nient'altro.
Me lo ricordo incazzato, Butt.
Ci sentivamo spesso per msn, continuavamo a parlare di cinema, musica, programmavamo incontri senza scadenza immaginandoci già sbronzi da qualche parte.
E me lo ricordo sempre piacevolmente, energicamente, forzutamente incazzato. Palle girate a manetta. Alla grande.
Rodimenti ingovernabili, forse è proprio questo quello che avevamo in comune. Stavamo sempre un passo avanti agli altri, lungo quello spericolato percorso che è l'Umore Nero.
Sempre incazzato lui, sempre incazzato io. Sempre a dir male di questo e quello, sempre orgogliosi di avere ancora qualcosa da dire, di essere ancora in grado di mandare affanculo chi lo meritasse, fosse uomo, donna o situazione scomoda. Compagni di reggimento nell'Esercito del Che-Mondo-Di-Merda, fucili fumanti per pallottole che perforavano gli stomaci dei perbenisti tanto odiati.
Non che fossimo amici, per carità. Non sono uno di quelli che trovano il coraggio di inventar rapporti per il gusto di sentirsi e apparir vittime di una tragedia che in realtà spetta ad altri. Di un dolore che in realtà non gli appartiene.
Non eravamo amici, ma mi mancheranno quelle strigliate che davamo all'intero pianeta. Mi mancavano già, a dirla tutta, perché non c'erano da un po'.
Grazie per le volte che mi hai fatto capire che non ero il solo a tirar giù Santi laddove altri facevano spallucce.
Perché pure nella rabbia, spesso, c'è da imparare.
Nella rabbia, spesso, tra i denti stretti di una tastiera che usi come bocca, ci trovi le uniche parole che vale la pena ricordare.
Ciao, Butt e... mi spiace: non ho nemmeno un gran modo per finire.
----------------------------------------------
"Si staranno preoccupando per noi?"
"No, non ancora. Dovevamo incontrare i camion venti minuti fa; si faranno vedere soltanto fra un'ora e mezza. Alle due, cominceranno a chiedere a
qualcuno se c'hanno visto. Alle tre ci cercheranno nei bar, e verso le quattro si arrabbieranno. Alle cinque, forse qualcuno capirà che ci siamo persi. Alle sei, il capitano penserà di chiamare il comando, e lo farà solo alle sette e mezza. Dal comando risponderanno che è tardi e
che ci penseranno domani."