Trama:
Questa è la storia di un paese, di un popolo, di usi e costumi quasi dimenticati ma non troppo lontani.
2009, 150 min, regia di Giuseppa Tornatore. Musiche di Enio Morricone. con:
Francesco Scianna: Peppino
Margareth Madè: Mannina
Aldo Baglio: affarista
Monica Bellucci: ragazza del muratore
Raoul Bova: Giornalista romano
Paolo Briguglia: maestro di Catechismo
Laura Chiatti: studentessa
Giorgio Faletti: Corteccia
Donatella Finocchiaro: merciaia
Beppe Fiorello: venditore dollari
Nino Frassica: Giacomo Bartolotta
Nicole Grimaudo: Sarina da giovane
Leo Gullotta: Liborio
Gabriele Lavia: maestro delle commissioni esami
Enrico Lo Verso: Minicu
Luigi Lo Cascio: giovane mongoloide
Ángela Molina: Sarina da adulta
Valentino Picone: Luigi
Salvatore Ficarra: Nino
Michele Placido: esponente del PCI
Vincenzo Salemme: capo comico
Lina Sastri: Tana
Marcello Mazzarella: podestà
Luigi Maria Burruano: farmacista
Rossana Giacalone: Teresa l'istruttrice di ballo
Tony Sperandeo: allevatore
Sebastiano Lo Monaco: padrone del magazzino di limoni
Corrado Fortuna: Renato Guttuso
Enrico Salimberi: Alberto Lattuada
Alessandro Di Carlo: Alberto Sordi
Alessandro Schiavo: Ignazio Buttita
Orio Scaduto: Gaspare
Nino Russo: sindaco (wikipedia)
Il mio regista italiano preferito, ancora una volta firma una pellicola che fa la storia del nostro cinema. Ancora una volta Tornatore riesce a farti dimenticare del tempo e a far trascorrere ore come se fossero minuti, ma soprattutto ho potuto ammirare una mostruosa capacità di dipingere 1 affresco puro di un epoca che in pochi ricordano. Budget hollywoodiano al solo scopo di stravolgere decine di volte un set grande come una città.....una città! Impeccabile Enio Morricone e presenti anche molti simbolismi. Da questo punto di vista, Peppino, ha "spaccato tutto". Eppure , se devo essere sincero, sono molto rammaricato! Il film è ottimo, ma da qui poteva nascere un vero e proprio capolavoro, uno dei miei film preferiti se solo non ci fosse stato una evidente battuta di arresto nella seconda parte del film. Per mezz'ora mi sono quasi distratto, poi, pur cercandosi di riprendere, la seconda parte non rispecchia la magicità della prima:
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troppa attenzione dedicata all'aspetto politico:il periodo della guerra avrebbe meritato qualche minuto di più rispetto a quest'ultimo punto, e infine il regista a mio avviso pecca due volte sotto un altro aspetto: tralascia l'efficacissima vita di paese, per dedicarsi a una rosa più ristretta di personaggi, senza però riuscire a trasmettere il pathos iniziale e la sua natura da osservatore
. Nonostante tutto voto ottimo e vi raccomando di vederlo al cinema, magari scegliendo come compagnia i vostri genitori: sarà 1 film graditissimo, e poi... pagano loro!
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