Le storie di tizie legate e imbavagliate dal campagnolo di turno, mi spiace, ma stancano.
Non è che manchino di potenziale, anzi: possono divertire parecchio.
E se divertono parecchio, allora è anche giustificabile che ci siano poliziotti inutili, inquadrature che fanno a botte con la logica, figlie mute e madri morte come ritriti panni sporchi di sangue da lavare tutti in famiglia.
Davvero, tutto questo andrebbe benissimo, se ci fosse un po’ di sesso.
Ecco, l’ho detto: SESSO.
Perché, ragazzi, ammettiamolo: il sesso ci sta tutto, in una storia così.
Non è umanamente possibile calarsi nell’atmosfera di una storia in cui una bella tipa è rapita e legata da un bruto, senza immaginarsi subito violenze sessuali di ogni tipo.
Sarò maniaco io? Non credo.
L’horror amatoriale è bravissimo nel ricordarsi di gettare frattaglie e sangue in ogni dove, così da soddisfare la fame e la sete dello spettatore horror splatter più ingordo. Addirittura, si scambia l’esibizione della macelleria con lo scopo ultimo dell’intera narrazione, e allora ecco il fiorire di storie elementari tipo Assassino-Vittima attraverso cui facilmente arrivare alla messa in mostra del taglio e cucito.
E non ci sarebbe nulla di sbagliato.
Nulla di sbagliato, se l’horror amatoriale non scordasse al contempo il sesso.
Bene, ascoltatemi: una ragazza di gradevole aspetto è sperduta nella campagna più oscura, bussa alla porta di un uomo che si finge amico e salvatore fintanto che basta a tramutarsi in samaritano demoniaco. E infatti la prende, la stordisce, la lega e attende che si svegli e…
Be’, a me pare eccitante. E’ una storia da violenza fisica, da stupro, da lupo nero (e nudo) del bosco.
Insomma. Di brutture operate su poveri soggetti forzatamente fatti accomodare ne abbiamo viste a trilioni. E ripeto che funzionerebbero tutte, se tutte avessero abbastanza coraggio da ammettere che una donna legata è sexy, e che la sensualità mostruosa e criminale è parte integrante, fondamentale, dell’horror di questo tipo.
Io non chiedo sesso a chi gentilmente mostra un film su due ragazzi che visitano una casa maledetta. Né lo chiedo a chi presenta le riprese di un cimitero con zombi barcollanti all’orizzonte.
Ma se si inizia con una ragazza stordita e poi legata, allora te lo chiedo, eccome, o stai tradendo aspettative che ritengo universali rispetto al genere rappresentato.
Mi spiace, il corto mi ha annoiato.
Azzeccate le musiche.
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"Si staranno preoccupando per noi?"
"No, non ancora. Dovevamo incontrare i camion venti minuti fa; si faranno vedere soltanto fra un'ora e mezza. Alle due, cominceranno a chiedere a
qualcuno se c'hanno visto. Alle tre ci cercheranno nei bar, e verso le quattro si arrabbieranno. Alle cinque, forse qualcuno capirà che ci siamo persi. Alle sei, il capitano penserà di chiamare il comando, e lo farà solo alle sette e mezza. Dal comando risponderanno che è tardi e
che ci penseranno domani."