00 02/06/2010 15:41
Immagino vi siate divertiti molto a girare Torna il Passato.

C'è in questo corto tutta una sana atmosfera da gita per il bosco, con amici annessi. E, a condire tutto, c'è pure il sogno cinematografico, cioè quella naturalissima speranza del cast tecnico e artistico di stare per fare il botto, taciuta solo per ragionevole pudore e irragionevole scaramanzia.

Ma c'è, quella speranza. Una scintilla che amplifica ogni gesto, ogni parola, una sottile ubriacatura da "chissà, magari sfondiamo" che anima sempre chiunque imbracci una camera o si metta alla camera di fronte.

Non importa quanto il lavoro appaia scadente mentre lo si gira. Quella speranza resta. Ed è lì che sta il bello del gioco.

Dunque, tornando a noi, di sicuro vi siete divertiti. E in parte avete anche tentato di fare davvero sulserio, cercando abiti adeguati, scrivendo dialoghi dal dubbio senso ma dal sapore antico, prodigandovi in una durata al limite del mediometraggio.

Ma il risultato è scarso. Soprattutto in fase di post produzione, con un montaggio ad accetta che stronca ogni possibilità di pathos.

E in effetti, il punto sta qui: vi siete divertiti a farlo, vi siete evidentemente impegnati, ma poi dopo avete montato male il girato. Lo avete denigrato, gli avete dato poca attenzione.

E l'attenzione dello spettatore, allo stesso modo, crolla quasi subito. Complice dell'insuccesso la recitazione forzata e troppo buona-la-prima, e una camera che spesso è dalla parte sbagliata dell'azione.

Infine: il bosco è un luogo magico. Non è soltanto un set gratuito per raccontare storie ambientate nel passato senza troppi problemi.
Il bosco è il luogo horror per eccellenza.
E' la tana del maledettissimo inconscio.
Imparate ad ascoltarlo di più, a dargli maggior risalto. Se volete rappresentarci la vostra storia, allora utilizzatelo al massimo.
Fatele parlare, 'ste location, soprattutto quando sono tutto quello che avete.

C'è un certo Bellini, qui, dietro l'angolo, che questo l'ha capito piuttosto bene.


Ps: la locandina con "Torna il Passato - Prossimamente" è, per ragioni di incroci temporali, involontariamente comica.

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"Si staranno preoccupando per noi?"
"No, non ancora. Dovevamo incontrare i camion venti minuti fa; si faranno vedere soltanto fra un'ora e mezza. Alle due, cominceranno a chiedere a
qualcuno se c'hanno visto. Alle tre ci cercheranno nei bar, e verso le quattro si arrabbieranno. Alle cinque, forse qualcuno capirà che ci siamo persi. Alle sei, il capitano penserà di chiamare il comando, e lo farà solo alle sette e mezza. Dal comando risponderanno che è tardi e
che ci penseranno domani."