Super trash che non avrà da parte mia il massimo voto in materia solo per presenza del ReBiz!, questo cortometraggio ha in sé aspetti gradevoli quali la storia e l'incipit movimentato.
Personalmente gradisco il genere "malviventi alle prese con i mostri", è un modo interessante di far scontrare il peggio dell'uomo col peggio dell'ultraumano. Quindi, di partenza, l'idea mi garbava.
E ci si diverte con L'Ultimo Soldato, sia per l'utilizzo di una location del tutto rara, quale quella del market, sia per lo svolgimento veloce e mai sgradevole della narrazione.
Ma è pur sempre un trashone.
E visto che gli altri hanno già ampiamente stabilito cosa non vada in un trash come questo, tanto votato al pressapochismo, io preferisco dire la mia sul perché, anche come trash, arriva infine a deludere.
Manca il sangue.
Se ti trovi innanzi a un prodotto così platealmente sobadsogood, quantomeno vorresti vedere un po' di sangue. Anzi, ne vuoi a litri.
Fa parte del compromesso.
E invece qui si odono spari e non si vede un buco. Ci sono zombi, protagonisti indiscussi della carne macellata, e non si vede un solo dettaglio sanguinolento.
L'Ultimo Soldato prende perciò una toppa. Vorrebbe appartenere a un tipo di filmografia estrema, ma non riesce ad adattarsi ai dettami dell'estremo in senso assoluto.
E' come un porno che deride l'erotismo di classe, ma poi piazza su corpi e fluidi una conveniente censura alla jap.
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"Si staranno preoccupando per noi?"
"No, non ancora. Dovevamo incontrare i camion venti minuti fa; si faranno vedere soltanto fra un'ora e mezza. Alle due, cominceranno a chiedere a
qualcuno se c'hanno visto. Alle tre ci cercheranno nei bar, e verso le quattro si arrabbieranno. Alle cinque, forse qualcuno capirà che ci siamo persi. Alle sei, il capitano penserà di chiamare il comando, e lo farà solo alle sette e mezza. Dal comando risponderanno che è tardi e
che ci penseranno domani."