The Reign of Horror Forum Forum di discussione sul cinema horror, splatter, trash, exploitation e sul cinema horror amatoriale

Festival in corso e corti in gara...dite la vostra!

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  • Stroncatore
    00 26/05/2011 14:08
    harlequin
    Che fatica questo harlequin ! Fatica poichè in 24 interminabili minuti non ci si diverte mai, non ci si appassiona alla storia. Pieno di errori, scavalcamenti di campo, videocamera posizionata in maniera errata, fotografia con tonalità buttate là tanto per... ci fosse stata perlomeno l'ironia, ma l'unici sorrisi scaturiscono da scene involontariamente sopra le righe. Sulle persone che provano a recitare ( perchè non sono attori chiaramente) stendiamo un velo pietoso.

    In definitiva: [SM=g27812]
    Provate a guardarlo, se ci riuscite
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    osmanspare
    Post: 39
    Registrato il: 23/05/2011
    Utente Junior
    00 26/05/2011 14:19
    Re: per osmanspare
    erib, 26/05/2011 12.29:

    Se, qualche anno fa, molti anni fa, qualcuno mi avesse chiesto "cosa vuoi fare da grande?" avrei risposto e risponderei "L'artista".
    Nel mio immaginario l'artista rappresenta, per me, la massima espressione di nobiltà e libertà.
    Oggi la massima aspirazione, per molti, è diventare una velina, una escort o partecipare al grande fratello.
    La mia aspirazione, il mio modello è "L'artista"
    sento già urla scandalizzate...............................................................................,
    ma chi è, chi crede di essere, bla bla bla bla bla bla bla..................

    calma......., non sto dicendo che sono un'artista, sto solo dicendo che se devo avere un modello da seguire, questo deve essere il più grande e nobile possibile
    e quindi, oso l'impossibile, seguo l'istinto, l'eccitazione del momento, l'imprevisto, faccio più di quello che potrei permettermi senza preoccuparmi più di tanto dei limiti e delle incongruenze.
    Certo questo modo di procedere porta facilmente a fallimenti e delusioni, ed è il prezzo che pago per questa scelta.
    Come molto spesso accade nei nostri corti, è il lato "divertimento" che prevale sul lato "serio", e questa cosa in "Harlequin" un poco mi dispiace, credevo di averci messo anche l'anima, la mia. Il lato "serio" non è stato recepito, ma forse hai ragione.... non c'è.

    Comunque, devo essere sincero, quel "Nulla più" a chiusura della tua critica, tanto per finire in rima, non mi va proprio giù.

    Un bravo e un grazie per la critica, interessante e costruttiva, e complimenti di nuovo per il lavoro che stai facendo.
    Una curiosità ma cosa ti spinge a fare questo? (credo che sia una bella faticaccia)




    Allora,
    chi produce Arte, a prescindere dalla definizione che ciascuno può dare alla parola (per me un Burri può essere robbaccia senza senso appiccicata su una tela, per un'altro, può essere la massima espressione della modernità) è immancabilmente un'Artista. E come per quei professionisti che in caso di dolo da loro provocato non sono chiamati a rispondere dei risultati ma solo dei metodi impiegati per raggiungerli, così vale per chi produce arte: non va riconosciuto Artista per i risultati che ci offre, ma per le sue intenzioni, la serietà di intenti (anche se si vuol far ridere) ed il suo desiderio di comunicare qualcosa.
    Questo per dire che se ti senti artista, lo sei, e quindi la tua pretesa d'esser tale è legittima e certificata dal fatto che hai prodotto qualcosa, un risultato. (mi permetto di passare al Tu perchè a questo punto mi sto iniziando a rivolgere più alle persone che all'"entità astratta Regista")
    Legittima è anche la tua bonaria "incazzatura", ma sei tu per primo a dire che riconosci i motivi della mia critica, anzi li esponi meglio di come ho fatto io quando dici ""oso l'impossibile, seguo l'istinto, l'eccitazione del momento, l'imprevisto, faccio più di quello che potrei permettermi senza preoccuparmi più di tanto dei limiti e delle incongruenze.""
    Ecco: qui sono presenti tutti i punti di cui ti rimprovero. A volte l'eccessivo amore per la propria storia, la fretta di vederla terminata, la sicurezza assoluta nelle proprie idee e trovate, il "forse non è tanto perfetto ma a me piace così e lo faccio così, poi vediamo, poi al limite si sistema"...può portare ad essere imprecisi, o a perdere il controllo di alcuni vagoni del treno che stiamo conducendo in stazione. Non dico che questo sia necessariamente il tuo caso, magari questo è il tuo registro espressivo, ed è quello che intendi continuare a sfruttare, ma l'impressione che io - che non ti conosco - ho avuto, è stata questa.
    Il tuo corto è comunque professionale, personale, sufficientemente complesso e in alcune parti ben girato,una sorta di Decamerone Boccaccesco, ma appunto si affida troppo all'improvvisazione del momento, a mio parere, e spinge troppo il pedale sull'assurdo dopo averci dato delle premesse che parevano sottindendere ad un intento diverso. Sei quindi più che incoraggiato a continuare (e rinnovo i complimenti per la scena con i fantasmi mascherati che si allontanano...l'immagine che ne deriva è perfetta e mi è rimasta impressa); sono certo che non potrai che migliorare. E il fatto che il mio "nulla più" finale non ti vada giù va bene: chi ti ha detto che ti deve andar giù per forza quello che ti dico? Al massimo ti andrà giù quello che ritieni vero, e quindi non ti costerà alcuna fatica deglutirlo, anzi potresti trarne giovamento in vista di futuri impegni.
    Anche a te, vanno i miei ringraziamenti per avermi permesso di vedere la tua opera.
    .
    Ah, perchè mi sto sobbarcando questa faticaccia? Sono capitato qui per caso, e che tu ci creda o no, recensire mi rilassa.

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    osmanspare
    Post: 40
    Registrato il: 23/05/2011
    Utente Junior
    00 26/05/2011 14:28
    Re:
    The Reign of Horror, 26/05/2011 10.59:


    se posso esprimere un parere, puramente personale, devo dire che è davvero una gran bella cosa questo confronto fra concorrenti e opinioni del pubblico. Davvero un bel meccanismo che si è innescato per il quale ringrazio anche il grande motore trainante acceso da osmanspare.





    Ringrazio a mia volta per la considerazione e per l'ospitalità. La critica di solito è un processo asettico condotto a distanza, tanto meglio quindi, almeno a mio parere, se ci può essere un confronto diretto, un approfondimento, che forse può anche dare ai giovani autori la possiblità di imparare qualcosa sia attraverso il giudizio dato al proprio corto, sia a quello dato agli altri. Ovviamente con questo non voglio dire di ritenermi un Grande Vate della Cinematografia, o che il merito vada a me (va prima di tutto agli autori e all'organizzatore) ma se tutto quello che abbiamo fatto sarà utile a qualcuno, avremo raggiunto credo un ottimo risultato, risultato che penso faccia parte degli intenti di un concorso come questo, dedicato ai registi amatoriali .
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    erib
    Post: 71
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    Utente Junior
    00 26/05/2011 15:23
    per stroncatore
    caro "stroncatore", già dal nome capisco le tue intenzioni e ciò mi rassicura e tranquillizza,
    incasso e archivio il tuo giudizio sul corto, il dato di fatto è che non ti è piaciuto ed è quello che ho capito.

    grazie comunque per il tempo perso.
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    brows7
    Post: 1
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    Utente Junior
    00 26/05/2011 16:18
    Ciao osmanspare, sono il regista de "La luce nel buio". Voglio innanzitutto farti i complimenti per l'ottimo lavoro di critica che stai svolgendo sui corti. Riesci ad approfondire in maniera molto chiara quello che dici, e ad essere soprattutto costruttivo.
    Per quanto riguarda il mio corto, ti ringrazio per le belle parole spese.
    La scelta di girare con pochissimi mezzi è stata fatta per forza di cose. Questo è stato il mio primo lavoro e non avevo a disposizione niente, solo una vecchia videocamera. Quindi, come hai notato anche tu, mi interessava raccontare una storia semplice e diretta, ma farlo in maniera particolare, valutando ciò che potevo o non potevo fare.
    Che dire, per me questo corto è stato un banco di prova, e mi fa piacere sapere che a qualcuno che lo guarda possa arrivare qualcosa.
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    erib
    Post: 72
    Registrato il: 05/05/2008
    Utente Junior
    00 26/05/2011 16:18
    sulla casualità della tua presenza forse ho qualche dubbio a il resto posso crederci.
    Il prossimo anno ti vogliamo in giuria!
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    osmanspare
    Post: 41
    Registrato il: 23/05/2011
    Utente Junior
    00 26/05/2011 17:18
    Re:
    brows7, 26/05/2011 16.18:

    Ciao osmanspare, sono il regista de "La luce nel buio". Voglio innanzitutto farti i complimenti per l'ottimo lavoro di critica che stai svolgendo sui corti. Riesci ad approfondire in maniera molto chiara quello che dici, e ad essere soprattutto costruttivo.
    Per quanto riguarda il mio corto, ti ringrazio per le belle parole spese.
    La scelta di girare con pochissimi mezzi è stata fatta per forza di cose. Questo è stato il mio primo lavoro e non avevo a disposizione niente, solo una vecchia videocamera. Quindi, come hai notato anche tu, mi interessava raccontare una storia semplice e diretta, ma farlo in maniera particolare, valutando ciò che potevo o non potevo fare.
    Che dire, per me questo corto è stato un banco di prova, e mi fa piacere sapere che a qualcuno che lo guarda possa arrivare qualcosa.




    Ti ringrazio per i complimenti, e confermo il giudizio positivo sul tuo corto, pur con tutte le limitazioni del caso. A volte non servono grandi mezzi per partorire buoni prodotti: basta solo saper sfruttare al meglio ciò che si ha.
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    osmanspare
    Post: 42
    Registrato il: 23/05/2011
    Utente Junior
    00 26/05/2011 17:24
    Re:
    erib, 26/05/2011 16.18:

    sulla casualità della tua presenza forse ho qualche dubbio a il resto posso crederci.
    Il prossimo anno ti vogliamo in giuria!




    Mi hai scoperto: in realtà sono Dario Argento, e sono qui alla ricerca di nuovi talenti.
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    Francesco Scardone
    Post: 3
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    Utente Junior
    00 26/05/2011 17:26
    osmanspare, 26/05/2011 17.24:

    erib, 26/05/2011 16.18:

    sulla casualità della tua presenza forse ho qualche dubbio a il resto posso crederci.
    Il prossimo anno ti vogliamo in giuria!




    Mi hai scoperto: in realtà sono Dario Argento, e sono qui alla ricerca di nuovi talenti.




    l'avevo sospettato in effetti...:-)
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    OmnesImaginesMundi
    Post: 2
    Registrato il: 07/04/2011
    Utente Junior
    00 26/05/2011 17:59
    Re: Dalle stelle alle stalle o viceversa?
    Cavallogol, 25/05/2011 14.05:

    Sin dall'inizio ho visto tutti i corti arrivati per il concorso. Su alcuni sono rimasta impressionata, se non dire sconvolta, non per la narrazione horror, ma su come si faccia a pensare o a fare una cosa del genere. Insomma, non ci vuole l'occhio di un esperto per capire che 5-6 sono da scartare a priori, eppure vedo nei titoli di coda la partecipazione di tante persone, come nella descrizione che il regista o lo sceneggiatore ha vinto premi o ha partecipato a vari festival. Mi chiedo come sia possibile...penso che anche in questo esista Cepu( soddisfatti e anche rimborsati).
    Sono veramente pochi i corti che sono ben scritti, ben recitati e ben eseguiti in campo tecnico. Per tutti gli altri non so nemmeno se dire che fanno parte della categoria Dilettanti.
    In fine..io premierei 1. sceneggiatura 2. narrazione tecnica(fotografia, messa in scena, scenografia etc..) e in ultima posizione la recitazione(scarsa in molti corti). Non mi esprimo più di tanto e non faccio nomi.
    In bocca al lupo a tutti:)




    Interessante questo post. Irresistibile direi.

    D'accordo con la proposta di un possibile metodo di valutazione (sceneggiatura, narrazione, ecc)
    un po' meno con le valutazioni iniziali. Ci sono 5-6 cortometraggi da scartare a priori? Penso di no e spiego perchè.

    Prima le ragioni del cuore : mi sono guardato quasi tutti i corti in concorso, nel mentre ho cercato di informarmi un po'
    sul background dei vari concorrenti. Risultato? In questo concorso se la giocano 2 categorie di filmmakers, i professionisti e
    i dilettanti.
    Per professionisti intendo registi, assistenti di regia, operatori di macchina, DAMS, scuole di regia, specializzazioni in cinema,
    impiegati dello spettacolo. Poi ci sono gli "altri", i "dilettanti". Vediamo chi sono, mediamente sono appassionati di cinema che
    vogliono realizzare quello che vedono al cinema, comunicare qualcosa. Di solito sono persone che nella vita fanno tutt'altro, 8-9-10
    ore di lavoro poi arrivano a casa e iniziano ad armeggiare con videocamere, sceneggiature e storyboard, studiano montaggio, regia,
    illuminazione e progettano cortometraggi. :)
    Dai professionisti mi aspetto non dico la perfezione, ma lavori ineccepibili, dai dilettanti mi aspetto invece una visione
    del futuro e un arricchimento del panorama cinematografico di domani, almeno per quanto riguarda il cinema di genere (mi sembra che
    su questo forum siamo tutti più o meno appassionati :-P) dato che in Italia purtroppo la situazione è decisamente
    triste e non per mancanza di bravi registi/tecnici.

    Per carità, concordo sul fatto di bastonare i cortometraggi mal confezionati, sia in termini di storia/sceneggiatura, sia
    in termini di tecnica. Anzi, ti dirò che sono il primo ad auto-bastonarmi! Sacrosanto sottolineare le mancanze tecniche (sceneggiature poco curate, dettagli tecnici);
    l'osservatore poco esperto percepisce queste mancanze come "qualcosa che non va", probabilmente non conosce la regola dei
    terzi, la zona aurea, lo scavallamento di campo, la teoria della sceneggiatura in tre atti, i nodi narrativi, ecc ecc
    Certo è che rispettando tutte queste regole i lavori video avranno un aspetto più professionale, competitivo.

    Esclusi gli addetti ai lavori è il pubblico che deve essere soddisfatto. E il pubblico non fa differenza
    fra un low budget di 800.000 euro o un low budget di 1000 euro (quando va bene) di solito sganciati dal regista di turno.
    Al pubblico non interessa se è stata usata una videcamera super professionale o una videocamerina trovata nell'uovo di pasqua.
    Vuole divertirsi, emozionarsi. Per questo motivo ritengo sia possibile una competizione fra professionisti e dilettanti.

    Ricapitolando, più che 5-6 cortometraggi in meno preferirei partecipassero 5-6 cortometraggi in più.

    Daniel

    ps : per la cronaca, appartengo alla folta schiera dei "dilettanti" :)
  • OFFLINE
    erib
    Post: 73
    Registrato il: 05/05/2008
    Utente Junior
    00 26/05/2011 18:15
    OmnesImaginesMundi sono con te!
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    the carpenter
    Post: 52
    Registrato il: 19/01/2007
    Utente Junior
    00 26/05/2011 18:36


    Grazie per la tua "recensione" osmanspare, hai colto nel segno ogni aspetto negativo e positivo del mio corto.
    Riguardo poi al possibile sviluppo "alternativo" della trama, in effetti ci avevo pensato pure io, non proprio come hai suggerito tu ma più o meno la direzione era quella( senza il tuo "contro colpo" di scena però).
    Purtroppo non è la prima volta che mi tocca cambiare la storia in corsa, durante le riprese, a causa di problemi legati alla disponibilità del cast, mancanza di tempo ecc, contrattempi che chi, come me, gira prodotti amatoriali conosce (purtroppo) benissimo.

    P.S.
    Posso usare la tua idea per il mio prossimo corto? [SM=g27828]
    Magari ci faccio un sequel/remake...
    [Modificato da the carpenter 26/05/2011 18:38]
  • Stroncatore
    00 26/05/2011 18:39
    IL DESTINATARIO
    So bad so good, ovvero quei film talmente brutti che a fine visione lo guardi nuovamente da quanto ti è piaciuto e dal tanto godimento che ne hai tratto.
    Ma perchè "il destinatario " è uno superScult ?!
    Ecco i motivi:

    1) Titoli di testa alternati a Laura, la protagonista del film, che con cura asciuga forchette ecc riponendo il tutto nella propria cucina. Questa scena dura + di 1 minuto, ma PERCHE'? a cosa serve ai fini della storia? Misteri di fatima.

    2) Due personaggi dall'accento meridionale ma dal nome straniero. Uno di questi con cappello da Bob Marley !!!

    3) Il lettore dvd "stregato"

    4) La protagonista che parla da sola per fare lo spiegone al pubblico.

    5) Gli spasmi buffi e involontariamente comici della protagonista davanti alla tv (durano + di un minuto, se non li vedi non ci credi )

    6) Formato 16:9 che viene e che va

    7) Il 1° omicidio è allucinante. La vittima urla " AHHHH MAX, AIUTOOOOOOOO !" con l'espressività di un termosifone spento. Ma non finisce qui, la vittima sotto la lama continua " No, aiuDo... AAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH " ! Roba da far impallidire quel " OH MY GOOOOOODDD " di TROLL 2 !

    8) Errore ortografico nei titoli di coda!

    IN DEFINITIVA : [SM=g27811]
    E' consigliata la visione muniti di pop corn e coca cola, con molteplici rutti durante le scene di omicidio. Un must per tutti gli appassionati del trash.
  • Stroncatore
    00 26/05/2011 18:55
    Bastard Serial Killer! Kill! Kill!
    Un corto tecnicamente perfetto ( ma prima o poi ci saranno due sezioni in questo festival ? ovvero corti prof che dispongono di un budget e corti amatoriali che dispongono di una bottiglia di acqua minerale ?). Titolo che omaggia un noto film di Meyer ( uno dei registi preferiti di Tarantino ), il corto è un continuo di rimandi al cinema di serie b. Notevole la cena, tensione palpabile, un cattivo efficace. Unica nota negativa, ma sia chiaro non danneggia il risultato finale, l'attore protagonista a volte sopra le righe, ad es quando è incatenato risulta troppo teatrale. Ma ripeto piccolezze (lo Stroncatore qui abbassa la testa ).

    IN DEFINITIVA: [SM=g27811]
    Da vedere
  • Stroncatore
    00 26/05/2011 19:18
    PIANTO ROSSO
    Mi vien da piangere anche a me. Ho letto molte recensioni positive su questo corto, quindi avevo delle aspettative. Ma qui siamo a limiti dell'amatorialità!
    Il corto inizia come un mockumentary recitato in dialetto, una comparsa che ride quando non dovrebbe, e il suono THX di lUCASFILM che chiude il tutto... mah
    Poi una voce alla radio che dice " ...Ricordo a tutti i vivi alcune semplici regole per evitare il contagio... "! COSAAAA?!! "... a tutti i vivi "?! davvero? pensavo ai morti. Il soggetto, anche se debitore a quel gran film indie che era "Right at Your Door " è buono, ma quello che fa rabbia è la totale incapacità dei registi di attaccare due inquadrature di fila, non ci riescono, non c'è l'ha fanno, e quindi vai con i cambi sbagliati, errori di base, di linguaggio cinematografico! Ho letto che hanno girato un lungometraggio ! Complimenti per il coraggio. Ma comprarsi prima un manuale di cinema?

    IN DEFINITVA: [SM=g27812]
    Non basta un bel finale per fare un corto.
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    osmanspare
    Post: 43
    Registrato il: 23/05/2011
    Utente Junior
    00 26/05/2011 20:20
    FIOR DI LOTO.

    L’autore di questo corto sa bene cosa ama, quali sono i suoi temi preferiti, quali le sue influenze, che cosa vuole comunicare e in che modo; tanto che si premura di comunicarcelo subito sulla presentazione che da di se stesso: guardando il corto, non si può che prenderne atto.
    Il prodotto è in effetti coerente col suo autore. Anzi, sembra quasi che prima venga lui e poi la sua storia, che il regista voglia comunicare prima di tutto se stesso e il suo mondo. Ma questo non è necessariamente un male. Più che un racconto, il corto ha l’aria di essere un video musicale (anche le scelte musicali concorrono a svelare il background del suo autore), ma anche qui non lo dico in tono negativo.
    La trama? Semplice, affidata più ad emozioni che a fatti, e condotta con grande gusto estetico, escluse alcune parti – tra tutte cito il solito interno girato nel solito appartamento spoglio, luogo che cozza con le pretese estetiche del resto della pellicola (e a proposito di stonature: quando il nostro eroe posa la sua bella morta sulla roccia, compare di lato un sasso che dichiara che quello è “l’angolino di nonna Maria”: messaggio voluto, non voluto, non si sa, ma con tutto il rispetto per Nonna Maria e per il segno che indica il suo posto (anche io ne conosco alcuni simili, e apprezzo molto questo modo di conservare una memoria storica) , tale incursione in una quotidianità semplice e di paese non si intona col senso di tragedia evocato dal regista.)
    Il senso? a quel che ho capito, la protagonista muore, e il protagonista cerca di salvarla ricorrendo alla saggezza egizia. Si sacrifica per darle la vita, il suo spirito esce dal suo corpo entrando in quello di lei,effettivamente risorge…ma è risorta davvero? Il finale sembra farci capire che in realtà nulla è accaduto: i due sposi rimangono lì dove la morte li ha lasciati. Forse si sono ritrovati davvero in un aldilà che dapprincipio abbiamo scambiato per la nostra realtà, o forse il loro nuovo incontro è solo un’ultima allucinazione, chissà. Comunque questo è tutto. Buona l’immagine finale, col desolato silenzio e l’assoluta immobilità, e un dubbio sulla parte in cui la ragazza muore: suppongo che la sua fine si ponga cronologicamente prima dell’avvio del corto: è la molla che ha fatto scattare la storia, ma a parte un desiderio estetico non mi pare che ci sia nulla che ne giustifichi il posizionarla proprio lì. Oltretutto, con lei appena risorta nella scena precedente, il vederla camminare subito dopo per le strade fa pensare che lei davvero sia tornata a casa solo per morire una seconda volta per colpa del cuore…ma è possibile questa seconda ipotesi? Lei è risorta e rimuore? O fa tutto parte della visione?
    Insomma, eccoci col solito problema delle metafore: a scavare troppo si finisce per sfarsele sfuggire di mano. Forse il regista saprà chiarirci meglio la sua posizione.
    Qualcuno ora potrebbe rimproverarmi di dar troppo peso alla trama, e di non tenere in giusta considerazione le metafore, che ovviamente son fatte per essere visionarie, e mal si prestano ad essere ricondotte ad una logica ferrea. Non cercherò di difendermi: può essere che abbiate ragione, forse il mio concentrarmi sulla trama toglie valore al lato estetico. Ma proprio per questo ho sempre cercato di tenere separate le due cose nel momento di dare giudizi, dando un voto alla parte più estetica e uno alla parte più narrativa. E questo corto, se è più semplice per quel che riguarda la seconda, di certo è soddisfacente riguardo alla prima.
    Coerente, a tratti perso, molto curato: un prodotto di cui l’autore non può che essere soddisfatto.
  • OFFLINE
    DaniloMontagna
    Post: 7
    Registrato il: 28/04/2010
    Utente Junior
    00 26/05/2011 20:59
    Gentile Osmanspare sono il regista di Fior di loto. Io non posso che ringraziarti per la recensione che hai fatto del mio umile cortometraggio. Sono rimasto veramente colpito e sorpreso dalla tua interpretazione, nessuno fino ad ora era riuscito a capire veramente quello che volevo dire, ma te ci sei riuscito. Non sono solito a spiegare il senso dei miei cortometraggi (o video musicali, per me la musica è fondamentale, molto più di mille parole recitate inutilmente con in più la possibilità di cadere nel ridicolo) ma posso dirti che hai capito perfettamente tutto. La ragazza è morta e il suo innamorato è disposto a tutto pur di farla tornare in vita. Purtroppo inutilmente.
    E' un corto molto personale che può non piacere, ha i suo difetti ma hai colto l'amore che ci ho messo nel farlo.
    Ti ringrazio.
    Saluti
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    osmanspare
    Post: 44
    Registrato il: 23/05/2011
    Utente Junior
    00 26/05/2011 23:29
    BASTARD SERIAL KILLER! KILL! KILL!
    Io non sono un regista, e non sono esperto in tecniche cinematografiche; l’ho detto fin dall’inizio. E anche per questo mi sono concentrato molto sulle trame, perché non sarei in grado di darvi consigli eccessivamente tecnici o rilevare errori per quel che riguarda lo stile. Ma so riconoscere se una storia mi piace o meno: e quella di Bastard Serial Killer mi piace davvero!
    C’è veramente poco da dire di questo corto, ma soltanto perché le immagini parlano da sole. La regia c’è. Le scenografie pure. Le luci sono adatte. Gli attori in parte. L’atmosfera valida. La tensione bene evocata. I titoli di testa sono ottimi, così come le musiche. L’inizio è tremendamente “catchy”, i personaggi interessanti e con una loro personalità; la fine chiude perfettamente il cerchio. E in più c’è il coraggio di osare un po’ di più, di essere bastardi ed anarchici quanto basta. Cito ad esempio le fettine di culo servite in salmì, l’occhio cavato…è il primo corto in cui vedo il coraggio di osare, di arrivare un pelo oltre, di rischiare anche qualcosa: meritevolissimo, e degno del genere che rappresenta.
    Un ottimo prodotto veramente, di categoria davvero elevata.
    Se devo fare degli appunti, e immagino che ve li aspettiate, sono questi:
    1.un po’ troppo fortuito l’incontro tra i due protagonisti. Dopo cinque anni che non si vedono si ritrovano proprio nello stesso punto nello stesso giorno alla stessa ora? Magari lo avevano deciso ai tempi, prima di finire in galera, o dopo la sentenza…oppure il socio del protagonista stava bazzicando da quelle parti da più tempo in attesa di decidersi ad agire…ma approfondendo troppo una vera soluzione non si trova, forse c’è ma non la vedo, e in fondo poco conta, per cui mi limito a segnalare la cosa.
    2. poco plausibile anche il fatto che il protagonista, armato, che poco prima ha ucciso a sangue freddo due persone per futili motivi, si arresti indeciso sul da farsi davanti a due ragazzi soli, che oltretutto sono la sola cosa che lo separano dal bottino che ha sognato per tutto questo tempo. Per come ce lo ha presentato il regista, il nostro antieroe avrebbe dovuto semplicemente uscire dai cespugli, sparare in testa a tutti e prendersi i soldi. Unica spiegazione a ciò…esigenze di sceneggiatura. Non c’era un’altra soluzione più in linea con il carattere dell’antieroe? Magari, pronto ad attaccare, avrebbe potuto essere fermato in corner dal complice, che dopo aver bazzicato lì per un po’ ha visto magari l’uomo cane, o qualcuno entrare per non uscire più, ed ha subdorato che quei due sono più di ciò che appaiono. quale segreto nascondono? Provare o non provare a stenderli?
    3. Davvero il nostro eroe ha lasciato degli appunti in cui spiega dove sono i soldi? Anche questa mi sa di esigenza di sceneggiatura, e anche qui propongo una versione alternativa: preda dei farmaci, il nostro amico si lascia scappare il suo segreto…o lo fa con un compagno di prigionia fidato…i due infermieri lo scoprono, lo fanno fuori, o così credono, e con calma progettano di andarsi a prendere i soldi…Quindi il nostro ha un’altra buona ragione per fare in fretta: fare prima dei due furbi! (che, volendo, potevano già essere arrivati ed essere già finiti nelle mani dell’assassino, o arrivare ad un certo punto, aiutando non volendo il nostro a fuggire solo per poi finire uccisi da lui stesso, dopo una apparente tregua).
    4. A volte, sia nei dialoghi che nelle interpretazioni degli attori (professionalissimi, per carità!) si rischia di cadere nel teatrale o di andare troppo sopra le righe. Ci si arriva vicino….vicino…si vede l’orlo del precipizio…ma per fortuna all’ultimo momento ci si salva dalla caduta; ma il rischio trapela qui e lì. Attenzione (parlo in generale, comunque) a non calcare troppo la mano su scene che ci sembrano belle e divertenti, ma che risultano “troppe” su una trama grottesca ma non comica. Cito anche l’uomo cane, di sicuro efficace, ma molto a rischio di “cadere” e la scena dell’Agnizione finale ribaltata e pervertita: “Attila è tuo figlio! Tu ti sei trombato quella puttana della mamma!” Beh, beh…
    Dunque complimenti di nuovo a tutti: autori, attori…tutti. Soprattutto per non essersi dimenticati di OSARE: mi ero quasi dimenticato che si potesse fare anche questo, in un horror.
    Chiudo dicendo che, a sentire il regista e a vedere il titolo, le sue ispirazioni sono state Russ Meyer e i film degli anni ’70 e ’80. A me però è sembrato, soprattutto nelle scene che si svolgono all’interno della casa, di vedere un’altra influenza, (o una citazione involontaria?): i film western di Sergio Leone. Nei personaggi assassini, laceri, sporchi, abbruttiti, e nelle azioni, nei tempi, mi è sembrato di vederci qualcosa di suo. Il regista che cosa ne pensa?
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    osmanspare
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    Utente Junior
    00 26/05/2011 23:41
    Re:
    the carpenter, 26/05/2011 18.36:



    Grazie per la tua "recensione" osmanspare, hai colto nel segno ogni aspetto negativo e positivo del mio corto.
    Riguardo poi al possibile sviluppo "alternativo" della trama, in effetti ci avevo pensato pure io, non proprio come hai suggerito tu ma più o meno la direzione era quella( senza il tuo "contro colpo" di scena però).
    Purtroppo non è la prima volta che mi tocca cambiare la storia in corsa, durante le riprese, a causa di problemi legati alla disponibilità del cast, mancanza di tempo ecc, contrattempi che chi, come me, gira prodotti amatoriali conosce (purtroppo) benissimo.

    P.S.
    Posso usare la tua idea per il mio prossimo corto? [SM=g27828]
    Magari ci faccio un sequel/remake...




    Prego, grazie a te per averci concesso la possibilità di vederlo, nonostante le tue disavventure.

    PS: certamente.
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    osmanspare
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    Utente Junior
    00 26/05/2011 23:47
    Re:
    DaniloMontagna, 26/05/2011 20.59:

    Gentile Osmanspare sono il regista di Fior di loto. Io non posso che ringraziarti per la recensione che hai fatto del mio umile cortometraggio. Sono rimasto veramente colpito e sorpreso dalla tua interpretazione, nessuno fino ad ora era riuscito a capire veramente quello che volevo dire, ma te ci sei riuscito. Non sono solito a spiegare il senso dei miei cortometraggi (o video musicali, per me la musica è fondamentale, molto più di mille parole recitate inutilmente con in più la possibilità di cadere nel ridicolo) ma posso dirti che hai capito perfettamente tutto. La ragazza è morta e il suo innamorato è disposto a tutto pur di farla tornare in vita. Purtroppo inutilmente.
    E' un corto molto personale che può non piacere, ha i suo difetti ma hai colto l'amore che ci ho messo nel farlo.
    Ti ringrazio.
    Saluti




    Il merito non va tanto a me che ho saputo interpretare, ma te che - nonostante qualche tentennamento - sei riuscito a comunicare con efficacia. Considerando che per farlo non hai usato una sola parola, ma solo immagini e musica, questo dovrebbe farti ancora più piacere.
    Mantieni viva la tua visionarietà, non te ne pentirai (e magari col tempo spariranno anche i difetti).
    Saluti anche a te.
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