00 02/03/2023 17:01


Ecco un’altra bubbazza scovata nel marasma del mio hd.

Ancora bambini protagonisti, questa volta trasformati da una nube tossica in simil-zombetti con braccine protese e look un po’ new wave (occhi pesti cerchiati di ombretto scuro, unghie laccate di nero) e il superpotere di incenerire, con la sola imposizione delle mani, chiunque incontrino (ma non i loro vestiti, che rimangono intatti).
Passerà quasi tutta l’ora e mezza del film prima che lo sceriffo locale, coadiuvato da Martin Shakar (il fratello prete di John Travolta nella Febbre del sabato sera), si renda conto di non essere in un film di Romero e che l’unico modo per eliminare i piccoli demonietti è tagliar loro quelle manacce.

Film decisamente di serie B ma forse anche C, con effetti speciali caserecci e ripetitivi, poche scene efficaci (una, fondamentalmente), un cast che non eccelle, una trama così così, ma che mette in scena una serie di situazioni piuttosto weird per un film che sembra quasi più anni '60 che '80. Abbiamo nell’ordine: gli operai della centrale nucleare che per andare a farsi una birra non controllano la falla nell’impianto, la bambina allevata da una coppia di donne presumibilmente lesbiche (ok, questa oggi è quasi d’obbligo, ma per l'epoca era inusuale), la mammina che fuma al nono mese di gravidanza carezzandosi la pancia e chiedendo scusa al feto, la coppia di genitori negligenti che riceve la polizia fumando erba a bordo piscina (lei in topless, un po’ lasciva, lui tutto gonfio e lucido che solleva pesi), lo sceriffo che recluta due bifolchi alcolizzati da mettere al posto di blocco, manciate di bambini presi a fucilate e mutilati a colpi di katana.

Se vogliamo prenderci la briga di andare a scovare sottotesti che abbiano un minimo di significato, possiamo tirare in ballo la solita isteria dell’epoca per il nucleare o le colpe dei padri che ricadono sulle nuove generazioni… ma davvero, non credo ne valga la pena.