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APRI GLI OCCHI di Marco Di Gerlando

Ultimo Aggiornamento: 05/06/2012 15:21
28/05/2012 14:27
 
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TITOLO CORTOMETRAGGIO: APRI GLI OCCHI
LOCANDINA DEL CORTOMETRAGGIO:
[IMG]http://oi45.tinypic.com/2qu2dtk.jpg[/IMG]

DURATA: 25
REGIA: MARCO DI GERLANDO
ATTORI PRINCIPALI: FRANCESCO DI STEFANO-FRANCESCO LATTERO-FRANCESCA RUFO-SIMONE CARIDI-JESSIE ZAMBELLINI-ENEA TRAVAGLINO-LUCA MIANO
SCENEGGIATURA:LAB. DI CINEMA PER RAGAZZI CIAK SI IMPARA(GLI ATTORI)
MUSICHE: VIDEOCOPILOT SOUND DESIGN
FOTOGRAFIA: RICCARDO DI GERLANDO
MONTAGGIO: MARCO DI GERLANDO- MANUEL PIDUTTI
BREVE SINOSSI: 5 RAGAZZI SI SVEGLIANO ALL'INTERNO DI UN BOSCO SENZA SAPERE COME VI CI SONO ARRIVATI...
BREVE BIOGRAFIA DEL REGISTA:Marco Di Gerlando,1980.
Diploma professionale presso la Scuola d'arte cinematografica di Genova (SDAC) 2008.
Nel 2004, fonda l'associazione SANREMO CINEMA con la quale si occupa della produzione e promozione di prodotti audiovisivi.
Autore di cortometraggi, documentari, spot e videoclip musicali, premiati in ambito nazionale ed internazionale, cura: sceneggiatura, regia, fotografia, coreografia e montaggio.

28/05/2012 16:35
 
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PERO'!
Lo dico subito: sono rimasto molto impressionato da questo cortometraggio, che mi ha favorevolmente colpito per la regia semplice e lineare ma efficace, la storia interessante e ben narrata e i personaggi (per una volta) interessanti e ben caratterizzati; tanto che, contrariamente al mio solito, non inizierò col fare l'elenco dei difetti (peraltro quasi assenti) ma bensì dei pregi.

• l'uso del bianco e nero: ovvero come trasformare il bosco dietro casa in una ambientazione filmica ed onirica semplicemente togliendo il colore. Ne ho già parlato in altra sede, e credo che molti registi indipendenti dovrebbero tenere in considerazione questo elemento: inutile inserire roba a casaccio se non si sa come utilizzarla, si rischia solo di perderne il controllo, o di ricreare un'ambientazione troppo “casalinga”. In questo caso invece con pochi tocchi di stile il boschetto qualsiasi diventa UN bosco arcano, luogo di paura ed ossessione. Ottimo.
• l'uso del fattore tempo: molto interessante e ben sviluppata l'idea che i personaggi non stiano vivendo insieme la loro disavventura, ma che ciascuno stia vivendo la propria personale odissea sebbene tutte le vicende sono narrate parallelamente. E addirittura, sapendo con CHI i nostri hanno a che fare, nulla ci vieta di immaginare che le sette storie si stiano REALMENTE svolgendo nello stesso momento: l'onnipotenza del loro avversario, la Morte, rende la cosa più che plausibile, e sicuramente affascinante. Ottimo immaginare una Morte che, come è giusto che sia, è in tutti i luoghi contemporaneamente.
• La varietà di ambientazione: quando ho visto il bosco la prima cosa che ho pensato – conoscendo l'amatoriale – è stata che da quel posto non saremmo usciti mai. E' stato quindi con gran sollievo che ho assistito all'apparizione del paese abbandonato, e sono stato estremamente soddisfatto nel vedere che tale paese non è stato usato solo come sfondo, ma è entrato a far parte delle vicende. Chi in fondo ad un vicolo, chi ad un bivio, chi dietro ad una porta, chi in fondo ad una scala, ciascuno dei personaggi ha trovato la propria personale odissea, in un mutare di scene che ha sicuramente contribuito a rendere il corto molto più strutturato e mai ripetitivo.
• La regia: molto professionale, rapida, incisiva, adatta nel creare suspance e molto ben controllata. In particolare apprezzabile il fatto che sebbene ci capiti di vedere per ben sette volte la stessa situazione, non c'è mai una stessa inquadratura o trucco scenico che ci crei una sensazione di deja-vù. Tutti i segmenti hanno la loro dignità e personalità, e anzi il vedere somiglianze tra di loro rende ancora più inquietante il tutto. Cito tra tutte le scene quella in cui la ragazza e il ragazzo si scambiano di posto entrando ed uscendo dal vicolo. Davvero simpatica.
• I personaggi: tutti originali, caratterizzati, diversi l'uno dall'altro. Lontani dallo stereotipo del “consumatore di droghe”, ciascuno con la propria personalità e con la propria storia. E buona prova di tutti gli attori, efficaci sia come presenza che come recitazione. Certo, la perfezione non c'è, qualche punto lascia un po' a desiderare, qualche difetto si vede...ma in generale la qualità è più che alta. In particolare cito l'attore a cui è stata data sicuramente la parte più difficile, e cioè quella della Morte: pur cedendo ad una certa teatralità e forse caricando un po' troppo la parte, è riuscito comunque a risultare efficace. E da un certo punto di vista ha mostrato una morte inedita, non indifferente e superiore come spesso accade ma sprezzante, spietata, quasi rabbiosa, come fosse coinvolta in ciò che sta facendo.
• La trama: anche qui bravura, serietà e concisione. Non si approfondisce più di tanto, e per esigenze di “copione” (il corto fa parte di una campagna contro l'uso di droghe) la storia è lineare e punta dritta ad un unico obiettivo; eppure lo fa con inedita spietatezza, e senza risultare moraleggiante. Le storie private dei protagonisti sono abbastanza semplici, forse troppo, ma la cosa non costituisce un particolare problema. Unico difetto, la scena in cui la Morte in chiesa finge di essere il fidanzato della signorina bionda. Mi è sembrato un cedere a tentazioni di oltreoceano, con un cattivo che “gioca” con le proprie vittime, mentre per il resto della pellicola tutte le azioni della Morte sono improntate al far prendere coscienza della propria situazione ai cinque personaggi. Che senso ha quindi giocare in modo così gratuito con una di loro?

In conclusione un cortometraggio forse non tremendamente geniale od originale ma che, seppure “limitato” dal tema sociale da trattare riesce a non deludere, ma anzi a fornire un'ottima prova di coerenza stilistica, una trama semplice ma solida, e soprattutto una sceneggiatura e una regia che sanno come muoversi all'interno del genere riuscendo a dare il massimo. Complimenti a tutti.
28/05/2012 16:40
 
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Marco di Gerlando con il suo Apri gli Occhi si propone come un altro “kolossal” del Festival, assieme per esempio a I Folli siete voi di Vincenzo Bellini, mostrandoci un corto di ben 23 minuti di durata, una produzione quindi che si pone uno scopo: quello di impegnare lo spettatore per un certo periodo di tempo.
La sfida è quindi maggiore rispetto ad un corto più breve, in quanto una produzione di questo tipo potrebbe rischiare di scatenare il “fattore noia” dovuto alla durata, ma per fortuna di Gerlando dimostra di saperci fare come regista e, grazie ad una narrazione non lineare, al gran numero di personaggi e alla voglia che instilla nello spettatore di sapere come andrà a finire, la storia coinvolge ed intrattiene al punto giusto.

Tecnicamente parlando il prodotto è ben realizzato ma non impeccabile. Per esempio il difetto maggiore si può localizzare nel calo della qualità audio dei dialoghi, che spesso rende confuso qualche scambio di battute. Fondamentalmente però i piccoli difettini di Apri gli Occhi sono nulla a confronto dei pregi. Una bella sceneggiatura, un’ottima location, una prova più che discreta degli attori ma soprattutto una narrazione non banale infatti contribuiscono ad intrigare lo spettatore fino al buon finale.

Questo Apri gli Occhi è un prodotto quasi onirico e il suo pregio maggiore è che oltre ad essere realizzato in maniera pregevole gode anche di un messaggio di fondo.

Si spiega infatti senza mezze misure che tutte quelle persone che nella vita si stanno rovinando l’esistenza, per un motivo o per un altro, non lo stanno facendo perché “la società è cattiva”, perché il caso ha voluto così, o per altri motivi, ma lo stanno facendo in fondo per scelta propria. Tutte quelle persone che gettano via la propria vita, l’unica che hanno a disposizione, con comportamenti stupidi ed autolesionisti si stanno pian piano letteralmente uccidendo con le proprie mani. In questo senso è ottima la metafora del carnefice mascherato.

Da vedere.
28/05/2012 17:22
 
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grazie per le vostre belle recensioni, il corto è stato realizzato durante un laboratorio di cinema per ragazzi dai 14 ai 25 sul tema delle dipendenze.è stato prodotto dal centro di solidarietà L' Ancora di Sanremo, il centro di aggregazione giovanile IL CENTRO di Taggia e l'associazione Sanremo Cinema.la regia è stata collettiva e il sottoscritto Di Gerlando ha coordinato il progetto.
28/05/2012 17:41
 
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Re:
marcodiger, 28/05/2012 17.22:

grazie per le vostre belle recensioni, il corto è stato realizzato durante un laboratorio di cinema per ragazzi dai 14 ai 25 sul tema delle dipendenze.è stato prodotto dal centro di solidarietà L' Ancora di Sanremo, il centro di aggregazione giovanile IL CENTRO di Taggia e l'associazione Sanremo Cinema.la regia è stata collettiva e il sottoscritto Di Gerlando ha coordinato il progetto.




Se coordinerai o girerai ancora qualcosa a tematica horror è sottinteso che ti aspettiamo più che volentieri nuovamente su queste pagine in una delle prossime edizioni del Festival!



28/05/2012 17:44
 
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certamente!!:-)
31/05/2012 20:55
 
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Nonostante i suoi venti e passa minuti, questo corto non ti lascia mai annoiato e sfrutta quasi tutti i cari trucchi per inquietare, senza usare sangue nè violenza. Il filtro casalingo c'è e si nota, ma ben socializza con dei personaggi caratterizzati con cura e un bianco e nero che aiuta a creare l'atmosfera giusta. Gli eventi in varie location danno ulteriore manforte alla trama che, seppur semplice, non inciampa mai nelle solite banalità riguardo il tema delle dipendenze. Interessante prova registica fortunatamente poco moralistica.
05/06/2012 13:41
 
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invito i giurati a completare le recensioni in questo topic perchè sto per procedere allo spoglio delle votazioni per decidere i finalisti
05/06/2012 15:08
 
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Prima della visione di questo "Apri gli occhi" avevo già in mente, bene o male, il mio personalissimo "podio" per questa edizione del festival.
Questo "Apri gli occhi" mi mette un po' in difficoltà, in senso positivo.
Un film che riesce a imprimere un messaggio semplice e diretto, ma non per questo meno "disturbante", da far vedere in certe scuole...
All'inizio pensavo a una specie di commistione tra "The cube" ( 5 personaggi che si ritrovano, ignari, in un ambiente a loro sconosciuto ) e "The blair witch project" ( il bosco ).
Mi sono dovuto ricredere dopo pochi istanti visto l'evolversi degli eventi.
Personaggi non banali e stereotipati, ognuno con un accenno alla loro situazione personale e all'inevitabile fine alla quale vanno incontro.
Cortometraggio intelligente, ben diretto con movimenti della mdp in diversi casi molto interessanti ( e davvero azzeccato il bianco e nero ).
I difetti sono riscontrabili soprattutto nella qualità dell'audio, a volte un po' "difettosa" e a qualche dialogo che, a mio avviso, va alla ricerca di passaggi che potevano rimanere tranquillamente nella semplicità e nell'immediatezza del "linguaggio popolare".
Personale nota di merito per l'attore che recita nei panni del ragazzo alcolizzato ( l'ultima vittima ), decisamente più a proprio agio degli altri.
Forse il corto non più originale che abbia visto quest'anno ma di indubbio valore.
05/06/2012 15:21
 
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Prima di tutto ho apprezzato l’obiettivo sociale del cortometraggio, talmente importante da rendere non solo perdonabile (ma anche in parte necessaria) una piccola dose di retorica.
Anche sul versante puramente cinematografico ho trovato azzeccatissime alcune scelte, dal bianco e nero visivo alle musiche, spesso vere co-protagoniste delle scene, ad alcune prove di recitazione particolarmente ben riuscite.
D’altro canto credo che, proprio per la necessità di andare dritti al punto (e alle coscienze di chi osserva), Apri Gli Occhi sia stato eccessivamente “spalmato” ed allungato, così da perdere l’efficacia che avrebbe potuto avere invece in un corto dalla durata dimezzata.
Considerando tuttavia l’intento dichiarato del cortometraggio, e la complessiva realizzazione dello stesso, credo che Apri Gli Occhi colpisca nel segno e lo faccia anche, per certi versi, attraverso una tecnica e una narrazione molto ambiziose.
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