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German angst

Ultimo Aggiornamento: 05/09/2022 23:58
16/05/2013 11:37
 
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Ecco il primo trailer per German Angst (paura tedesca, in un misto tra lingua inglese e tedesca), film che consta di tre episodi girati dai tre grandi del cinema horror tedesco: Jorge Buttgereit, Andreas Marschall e Michael Kasakowski.
01/11/2013 17:39
 
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speriamo!
02/06/2022 22:01
 
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Re:
Wampyr, 01/11/2013 17:39:

speriamo!




Beh, speranza tutto sommato ben riposta.

Fa specie vedere in ottima definizione video e doppiato in lingua italiana un lavoro in cui è coinvolto Buttgereit, un ex amateur (di lusso, in verità) che ad inizio anni novanta si era avvezzi a visionare su supporti analogici, spesso scoloriti e raramente doppiati o sottotitolati in un approssimativo inglese, al pari di uno Schnaas qualunque.

Ma se la classe non è acqua e non si deteriora, è grazie ai tempi che invece cambiano, eccome, che la moderna magia del crowdfunding ha reso possibile questo sforzo congiunto del nostro e di un paio di suoi più o meno illustri colleghi.

E' proprio Buttgereit ad aprire le danze, firmando un episodio che si colloca al primo posto come ordine e nel mezzo come valore all' interno del trittico: primissimi piani di occhi dal sapore argentiano introducono ad un gioco al massacro a base anche di lamette in stile Squartatore di NY e di smembramenti assortiti a cui il regista dei due Nekromantik già ci aveva abituati, e che sfocerà in un finale ermetico in linea con altri pezzi più cerebrali della sua filmografia (Der todesking).

Non conoscevo invece Kosakowski, il quale firma un secondo segmento che si colloca secondo me più in basso nella scala dei valori: un exploit fantasy quasi alla Twilight zone, ma con tanto sangue come si conviene alle linee guida di questo progetto collettivo. Ci sono un ambientazione quasi alla SX-Tape ed un flashback ambientato ai tempi dell' invasione nazista della Polonia: è tutto girato bene, ma con la sceneggiatura ci si sarebbe potuti sforzare di più.

Chi davvero centra l' obiettivo senza se e senza ma, è Marschall, che si riconferma a livelli altissimi dopo Tears of Kali e Masks: la butta ancora sul misticismo, e sa sempre come comunicare sensazioni disturbanti, e costruisce a poco a poco un vero incubo ad occhi aperti che monta inesorabile tra suggestioni quasi barkeriane e deflagra con visioni decisamente cronenberghiane.

Abbondano nel complesso bagni di sangue e momenti genuinamente sgradevoli, poi i salvifici titoli di coda inframmezzati da scene di backstage ci rassicurano: tranquilli, abbiamo giocato, l' incubo e' finito.

Per me, da vedere.
[Modificato da MD-MAniak 02/06/2022 23:51]


*****************************

"Quanta benzina abbiamo?"

"Non molta."

"Okay..."


03/06/2022 19:35
 
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in effetti, anche il regista di Tears of Kali faceva bene sperare

05/09/2022 23:58
 
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Questo film ad episodi mi interessava soprattutto per rivedere Buttgereit all'opera, e mi si è confermato un ottimo episodio, sul filone che ben conosciamo del regista, con la crudezza che ci ricordavamo, ma anche con la poesia che ci ricordavamo, ed in più una produzione non amatoriale, che c'era invece nei suoi primi film di successo. La trama fa intuire un passato recente, non meglio definito, che ha portato alla psicotica situazione attuale; fa conoscere un presente, sulla cronaca nera quotidiana, e fa esperire una sensibilità animalista, per contrasto, manifestata su un essere umano.
E' stato sicuramente l'episodio che ho preferito dei tre.

Il secondo episodio, regista Kosakowski di chiare origini polacche, è quindi centrato su di una specie di pendaglio magico, giunto dalle generazioni precedenti (che si erano tra l'altro scontrate con la seconda guerra mondiale ed il nazismo), che due innamorati, sordomoti, polacchi si scambiano in una casa disabitata, quando dei simpaticissimi... eredi dei nazisti di allora, con l'aiuto di un amico inglese forse erede degli attuali sovranisti, cominciano a dargli pesantemente fastidio. L'episodio si dipana in flashback, in considerazioni suggerite su cos'è stato o cosa avrebbe potuto essere stato, e su la ripetizione eventuale delle scelte di allora, nei momenti peggori, aggiornata alla situazione difficile di adesso.
Qualcosa di culturale, suppongo, sfugge a chi di noi non è tedesco o polacco (al di là di quello che è, ovvio, evidente dalla parole scritte finora). Ma come è stato detto nel post precedente, qualcosa di registico ha anche impedito di sviluppare meglio il soggetto.

Il terzo episodio, di Marschall, sempre fissato con gruppi settari o simili, è per certi aspetti il più commerciale, e migliora notevolmente nel finale, quindi non mi soffermo sulla trama, per entrambe queste ragioni. Nel gradimento lo metteri nella posizione intermedia trai tre episodi.

Nel complesso senz'altro un buon prodotto. Praticamente tre episodi di Black Mirror in salsa horror tedesco!
[Modificato da Wampyr 06/09/2022 00:03]
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