Obbligatorio, in questo caso, aggiungere l' annata al titolo (che coincide con quella di uscita, essendo il film stato girato l' anno precedente): credo infatti che tentare di catalogare tutti i film che si intitolano più o meno Possession porterebbe via come minimo una pagina. Volendo considerare invece soltanto gli horror che si intitolano solamente Possession, senza articoli o altre appendici, me ne sovvengono sui due piedi più di un paio: oltre a quello famosissimo di Zulawski, vidi anche un obbrobrio slasher visanesco di fine anni Ottanta (noto anche come Til death do you part), e son venuto pure a conoscenza di un omonimo remake del coreano Addicted: sarà per questo che i distributori italiani, che all' epoca snaturarono l' originale The possession of Joel Delaney, corsero in seguito ai ripari aggiungendo in alcune edizioni il sottotitolo Legame di sangue.
Questo film abbastanza oscuro ha una genesi contorta ed intrecciata curiosamente con quella de L' esorcista, ma non tanto per la possessione del titolo, che è qua legata a rituali voodoo anzichè essere di natura demoniaca, e che comporta quindi uno sviluppo del tutto differente rispetto a quello del film di Friedkin. Anche qua, anzitutto, c'è alla base un romanzo, e la sua riduzione filmica entrò in preproduzione contemporaneamente a quella dell' opera di Blatty; il quale, intento ad occuparsi di persona della sceneggiatura di L' esorcista, pare si ispirò all' attrice Shirley MacLaine per il personaggio della madre di Regan, e consigliò alla produzione di scritturare per il ruolo l' immortale star. Ma sembra altresì che quest' ultima, potendo scegliere tra L' esorcista e Possession... scelse quest' ultimo! Beh, se fosse vero, si tratterebbe col senno di poi del classico epic fail di cui sarebbe stato vittima pure Tom Selleck quando rifiutò il ruolo di Indiana Jones, che venne poi invece accettato da Harrison Ford... almeno secondo il Mereghetti.
Dietrologie a parte, questo Possession è un filmetto coi suoi momenti dal punto di vista squisitamente orrifico: c'è un omicida che decapita le proprie vittime come il suo futuro omologo di Trauma, ci sono indagini ke portano nei bassifondi abitati da Portoricani, ma quasi subito salta fuori una spiazzante connessione col fratello giramondo di una donna altolocata, che inizia a dare segni di squilibrio e pare a propria volta immischiato. Come e perchè lo si scoprirà strada facendo, e se al giorno d' oggi la soluzione pare scontata, all' epoca un discreto impatto sull' audience potrebbe anche averlo avuto: non sufficiente comunque ad impedire l' oscuramento ad opera del film di Friedkin. Waris Hussein, a differenza del buon William, è infatti un onesto mestierante ma non certo un maestro, e se da un lato mette in scena ambizioni sociologiche, un finale sopra le righe e suggestioni pre-Tocco del male, dall' altro viene penalizzato da una realizzazione piuttosto cheap: inevitabile che sia stato L' esorcista a sfondare al botteghino e ad entrare nella leggenda, ma questo exploit tutto sommato meriterebbe di essere visto se non altro x il valore storico.
[Modificato da MD-MAniak 24/08/2022 06:02]
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"Quanta benzina abbiamo?"
"Non molta."
"Okay..."