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Squali brutti - Topic ufficiale

Ultimo Aggiornamento: 20/05/2024 08:26
11/10/2022 12:02
 
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[The Requin - Squalo Brutto, ma a tratti Bruttissimo.]

Iniziamo con dire, probabilmente spoilerando, le cose che ho apprezzato di questo film.

Che faccio prima.

1) Durante un tifone (che è l’equivalente di un uragano, ndr), uno di quei Bungalow direttamente sul mare che fa tanto “Polinesia Francese”, viene divelto da impetuose onde anomale trascinando con sè alla deriva una coppia di turisti che era stata poco prima rassicurata da una telefonata notturna della receptionist del resort che più o meno diceva: “Scusate se vi ho svegliati, ma era solo per dirvi che potete dormire sonni sereni”.
Ok, grazie.

2) Almeno in un primo momento, non c’è il classico squalo solitario gigante stalker accanito, ma arriva un più realistico branco di squali di dimensioni medio-piccole che per difenderti puoi anche prendere ad “assate di legno bruciato” tra la pinna dorsale e il penducolo caudale.

A parte questo, il film è discretamente disastroso.

E non tanto perché sia noioso o perché il karma ci abbia voluto punire per aver disprezzato i ragazzi stupidelli di Shark Bait mettendoci davanti a una coppia di “boomer” (come direbbero i giovani di Shark Bait) che affronta il trauma psicologico di un parto andato male.

Il problema è che per tutta la durata del film ho avuto l’imbarazzante sensazione che lo stesso sia stato girato in una vasca da bagno circondata da un green screen.

Effetti pietosi ingiustificati.

Mettere una casetta di legno a galleggiare davvero sull’oceano non penso avrebbe intaccato più di tanto il budget, ma loro, a sfregio e con supponenza, hanno voluto ricreare la scena con Photoshop affidando il lavoro ad un cambogiano ingaggiato a progetto su Fiverr per 50 dollari americani.

Poi non ho capito perché, quando lei raggiunge quello che immagino fosse una sorta di atollo vietnamita, si ritrova in un luogo quasi mistico, immerso in uno strano fumo o nebbia, manco fossero le terme sulfuree di Saturnia in pieno inverno.

In realtà l’ho capito il perché.

Era finito il budget per il cambogiano di Photoshop e di girare la scena sulle rive di un vero isolotto non se ne parlava.

E che si fa adesso?

Hey capo! Proviamo con il fumo! Così non ci dobbiamo preoccupare della scenografia e diamo anche un tocco artistico alla pellicola in modo che se non viene apprezzato è colpa del pubblico piatto che non capisce”.

Geniale, Jeff!

E poi così si spiega perché il transatlantico non ha visto il fumo della casetta bruciata, lo avranno scambiato per un tipico isolotto fumante del luogo.

Geniale, Jeff!

Jeff è un nome a caso nel caso ve lo steste domandando, ma torniamo al film.

Ovviamente cosa fa una persona che ha appena messo piede sulla terraferma dopo essere stata attaccata dagli stessi squali che hanno divorato il marito un pezzo alla volta?

Si ributta subito in acqua per cercare di raggiungere un ormai fallito e alcolizzato Sampei che giace svenuto in una cesta di vimini galleggiante.

E anche se sono ben lontani i tempi in cui pescava “il salmone più gigante del Canadà”, il Dio della flora ittica decide di vendicarsi.

Infatti, il nostro amico Sampei, dopo aver ricucito la ferita della donna con un amo da pesca con cui si punge il dito prima di usarlo, si tuffa per recuperare una nassa (vuota, ndr) e viene sbranato da uno “squalo bruttissimo”.

Talmente bruttissimo che in alcune “inquadrature” (se così possiamo dire), sembra più un dugongo.

Dopodichè lo “squalo bruttissimo” tenta il primo attacco alla nostra protagonista ma lei lo respingere usando l’elica di un motorino a mò di decespugliatore con il quale gli sfregia il musetto.

Sì scena tipo “Piranha 3D”, ma meno godereccia e con un rendering meno sofisticato se vogliamo dirla in maniera elegante.

A quel punto il mostro marino decide di cambiare tattica e con un volo d’angelo degno del miglior wrestling degli anni ‘90 riesce a far ribaltare la cesta galleggiante, per sferrare poco dopo l’ultimo attacco kamikaze che mi rifiuto di commentare.

Con questo film ho definitivamente messo a fuoco il fatto che io non apprezzo i film sugli squali, ma amo i film di sopravvivenza. Se poi sono in mezzo all’oceano va bene lo stesso.

Difatti, nonostante tutte le brutture estetiche, ero gasato nel vedere questi due alla deriva nell’oceano dentro una casetta di legno semidistrutta.

Tuttavia, il risultato a livello grafico non sarebbe sufficiente nemmeno se fossimo negli anni ‘70 e questa mancanza di pudore e dignità da parte di regista e produzione è davvero imperdonabile.

Voto: 4.41
[Modificato da Mr.Perfect 11/10/2022 12:14]
La perfezione esiste
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