00 05/11/2015 08:44




Chi nn è più giovanissimo ricorderà probabilmente il caso di Pietro Maso, che assieme ai suoi amici uccise a sangue freddo i genitori per accaparrarsi anzitempo l' eredità.

Erano i primi anni Novanta, e poco dopo Luciano Mannuzzi ricostruì il fatto in questo film uscito in sordina e presto dimenticato, che soltanto da pochissimo ho avuto modo di visionare.

Già regista di Sabato italiano, con l' allora emergente Chiara Caselli, Mannuzzi sposta la vicenda dal Veneto alla sua Romagna tra discoteche e polvere bianca, consegnando allo spettatore il ritratto di una gioventù frivola e degenerata. Film da postare ovviamente in Altro cinema, ma la lunga sequenza in cui il protagonista ed i suoi amici attendono il ritorno dei familiari nella villa e poi consumano l' atroce crimine è quanto di più horror si possa immaginare. I giovani attori erano all' epoca tutti esordienti, ma Rinaldo Rocco è bravo a caratterizzare l' alter ego cinematografico di Maso; il padre ha il volto di Ivano Marescotti.
[Modificato da MD-MAniak 05/11/2015 11:37]


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"Quanta benzina abbiamo?"

"Non molta."

"Okay..."