00 25/01/2016 10:42
Gabriele Lavia, uno che mi somiglia.

Legato a doppio filo con il genre thriller/horror, perchè insomma avere nel curriculum Girolimoni il mostro di Roma, Chi sei?, Profondo rosso, Inferno e Zeder non è da tutti.

E legato a doppio filo anche con qualcos' altro.

Ma andiamo con ordine.
Negli anni Ottanta il nostro fa il colpaccio e sposa Monica Guerritore, cosa che probabilmente rinforza il suo ego. Il passato, però, deve essere stato molto diverso.

Infatti, quando al nostro propongono di scrivere e girare un film con protagonisti lui e la moglie (nn tanto per le sue doti di regista - credo- ma più che altro per quelle della moglie), lui si lancia in un erotico on-the-road dove vaga con la jeep ed incontra una cagna in calore: di quel film restano memorabili (per me) l' uso della Carmen di Bizet in colonna sonora ed il primo incontro ravvicinato tra Lavia e consorte. Sì, perchè lei gliela da dopo poche ore, ma poi la mattina dopo esige di essere pagata perchè "certe cose si fanno con le puttane". La cifra - simbolica - è cinquemila lire (era il 1985, diciamo che sono 5 euro di oggi). Seguono riflessioni del nostro: "Un mucchio di volte sarei voluto andare a puttane (...) ma mi sono sempre trattenuto. Ma ora finalmente il BATTESIMO DELLA BAGASCIONA (cit. testuale, nda) è fatto, e mi è costato solo 5000 lire!". Ora, ditemi voi, se...
Cmq, il film è Scandalosa Gilda, e tutto sommato un' occhiata la merita, anche se è pallosetto e con pochi highlights.

L' anno dopo, nonostante i produttori avessero probabilmente già capito che Lavia nn era un maestro di scrittura (soprattutto quando si trattava di trattare temi autobiografici) ma siccome il culo della moglie aveva sicuramente fatto vendere benino il film, propongono al nostro di fare un altro film.

Ed è qui che abbiamo il vertice della parabola rappresentata dalla carriera registica di Lavia: parecchio tempo dopo infatti arriverà La lupa, che vidi al cinema ridendo con gli amici mentre anche tutto il resto del pubblico rideva. Peccato però avere mancato al cinema (avevo solo 11 anni) il fondamentale...

SENSI

Per questo capolavoro Lavia fa le cose in grande: lo scrive con Dardano Sacchetti, Vincenzo Mannino e Gianfranco Clerici, praticamente il gotha del cinema di genere dell' epoca, affida le musiche a Fabio Frizzi ormai orfano di Fulci, e ci infila gli effetti speciali di Paolo Ricci, che fino a poco prima si destreggiava nel filone cannibal.

Se le premesse non sono abbastanza, passiamo alla trama.

Lavia scrive per sè stesso (su sè stesso?) un personaggio incredibile: Manuel è un killer che uccide con freddezza e scopa freddamente, visto che scopa solo puttane.
Praticamente, quando vidi il film a vent' anni, e fantasticavo di uccidere tutti gli scassacazzi del vicinato e di scoparmi tutte le puttane di torino, uno così nn poteva che essere un mio potenziale eroe.
Ma andiamo avanti, perchè...
Perchè.
I suoi mandanti lo cercano in quanto lui ha scoperto chi sono (leggendo dei fantomatici documenti che poi butta nel cesso), allora fugge da Londra (subito dopo avere appena dato il benservito ad una escort) e si rifugia a Roma... in un bordello, manco a dirlo. La tenutaria è una sua amica di vecchia data, Micol, che ha il volto di Mimsy Farmer: la quale, viene da pensare, se dopo essere partita con 4 mosche di velluto grigio e Il profumo della signora in nero, è passata a Macchie solari (altro cultone mica da ridere... cioè nel senso che proprio fa ridere) e a questa roba, doveva essere finita in disgrazia oppure avere un agente mica tanto in gamba. Forse entrambe le cose.

Comunque, nel bordello c'è una new-entry, che va subito a trovarlo. Ovviamente scopano, e fin qui... il bello è che scopano con un sottofondo di carillon assordanti, xke il killer spietato ama i carillon. Fuma anche in continuazione, cosa effettivamente fa molto killer; ma i carillon, insomma...
Anche qua, dopo essersi bombato quella che in realtà è la moglie e nella finzione una puttana (ma stavolta per davvero) arriva la perla:

Lei (Vittoria): Sei stato con tutte le ragazze di qua dentro?
Lui(Manuel): Più o meno.
V: Ti è piaciuto?
M: Quanto basta.
V: E a loro... è piaciuto?
M: Le ho pagate. Io pago sempre.
(pausa)
V: Io vado in bagno.

Un attimo dopo parte una musichetta horror (già che c'era Frizzi, perchè no... mettiamocela anche se nn c' entra un cazzo), lui va a spiare in bagno e vede lei che si masturba (rantolando in un modo che è tutto da ascoltare). Ovvio, perchè lei si era presa bene e avrebbe voluto godere, ma lui pensava solo per sè stesso... il killer braccato infatti l' ha fatta innamorare. Per via dei carillon? Per via dell' alito che puzza di fumo?
Guardate il film e lo saprete.

Se ciò che avete letto nn vi ha convinti, aggiungete decine di altri dialoghi come quello citato (e che resta cmq il mio preferito), altro finto erotismo proto-Basic instinct (con finanche lunghe inquadrature di ombre che si muovono sulla parete durante la copula), effetti splatter con predilezione per le teste esplose, e una canzone post-Flashdance che onestamente nn c'entra pure lei un cazzo però ce l' hanno messa lo stesso ed è questa (così in un colpo solo si può ascoltare un capolavoro nel capolavoro e vedere la locandina):




Poi, rigorosamente dopo, andate a vedere pure The American con George Clooney, e ditemi se nn ci sono parecchie somiglianze con questo cultone immenso.





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"Quanta benzina abbiamo?"

"Non molta."

"Okay..."