00 22/08/2016 06:13
Cerco di non interrogarmi sul senso di aprire un nuovo topic nella sezione cinema horror, ma inevitabilmente la mia mente individua due motivazioni per farlo:

1) mi vanto con l'ampia platea di aver visto un film semi sconosciuto sperando di fare colpo su qualche nota forumista.
2) quando lo passeranno in TV, Wampyr potrà avvisarci.

Tertium non datur.

Il film, se non ho capito male, alla fine è uscito con il banalissimo nome "In The Deep" a discapito del più figo, originale ed esplicativo "47 meters down".



La storia è incentrata sulla disavventura di due sorelle in vacanza in Messico che invece di troieggiare e drogarsi come qualsiasi ragazza normale farebbe in Messico, loro decidono di immergersi in una gabbia per vedere da vicino i predatori più antichi del mondo (non so se sia vero, andate voi a controllare su Google, ma comunque mi pare che siano creature preistoriche).

L'adrenalinica avventura che le porta a mezzo metro dal più pericoloso killer che madre natura abbia mai creato (ok la smetto di inventare nozioni pseudo-scientifiche prima che Alberto Angela torni a postare solo per insultarmi), si tramuta subito in una situazione di estremo pericolo.

Quella stessa gabbia che le faceva sentire sicure e protette immerse nelle acque infestate dai carcarodonti messicani (scusa Albè) diventa una trappola mortale quando si sgancia e le trascina fino al fondale a 47 metri sotto il livello del mare.

In una situazione normale le ragazze sarebbero state salvate in 10 minuti, ma ricordiamoci che siamo in Messico e, così, l'equipaggio della bagnarola che le aveva portate nel bel mezzo dell'oceano, avvia le procedure di recupero con la dovuta calma, tra una siesta e l'altra. Estathè compreso.

Il film si svolge per un'ora sul fondale dove le ragazze dovranno affrontare squali dopati di redbull, attacchi di panico, sfighe miciali, soccorritori messicani e tanto altro ancora (non è vero, direi che ho elencato tutto).
Il tutto in una corsa contro il tempo che non è scandito dalle lancette di un orologio, ma dall'indicatore dei bar (unità di misura della pressione, non il luogo dove ordinare tequila e margarita) delle proprie bombole di ossigeno.

È il secondo film che vedo di recente sugli squali, curiosamente entrambi ambientati in Mexico Mexico Arriba Arriba e non capisco perché nel 2016 fanno ancora dei film con gli squali che hanno dei comportamenti totalmente innaturali.
Ok, è un film, capisco tutto, mi stanno bene anche le forzature, ma non siamo più negli anni '80 e ad oggi non puoi fare più un film dove gli squali diventano degli stalker kamikaze che pur di mangiarti un pezzo di gamba sono disposti a rotolarsi su scogli taglienti o a ingurgitare acuminati oggetti metallici.

Nel 2016 la gente ha internet e soprattutto non ha un cazzo da fare: se lo sarà visto un fottuto documentario sui fottuti squali del buon Alberto fottuto Angela?

[Modificato da Mr.Perfect 22/08/2016 06:30]
La perfezione esiste