00 20/09/2020 03:42
Ho aggiunto in calce l' anno di produzione, cosa che in genere non faccio, per distinguere questo recente film da Relic-L' evoluzione del terrore, godibile (per me) monster-movie diretto da Peter Hyams a metà anni 90. Qua siamo invece in presenza dell' esordio di tale Natalie Erika James, che va a rimpolpare le quote rosa della suspense made in Australia dopo gli exploit di Jennifer Kent (The Babadook, The nightingale) e di Cate Shortland (Berlin syndrome). La regista ambienta nei dintorni di Melbourne una storia nella quale la sempre brava Emily Mortimer (che apprezzai in Match point e Transiberian) si reca in campagna accompagnata dalla figlia per capire che fine abbia fatto la propria madre: l' anziana donna, affetta da Alzheimer, è infatti scomparsa in circostanze misteriose; ed il suo improvviso ritorno non farà presagire nulla di buono. Echi da The visit (ma la storia andrà qui a parare altrove) in un thrilling incredibilmente lento, ed interamente giocato su atmosfere e cripticità: passino le prime, ma la seconda, come troppo spesso accade, mi ha tutt' altro che soddisfatto, perchè se dietro non c'è la mano di un maestro (e qui mi piace sempre citare uno Shock piuttosto che uno Shining) il tutto rischia di ridursi ad un giochino che esalta l' ego degli autori ed irrita gli spettatori. A qualcuno pare sia piaciuto, secondo me non raggiunge la sufficienza.


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"Quanta benzina abbiamo?"

"Non molta."

"Okay..."