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RISVEGLI di Simone Chiappinelli

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    The Reign of Horror
    Post: 7.045
    Registrato il: 12/10/2004
    Utente Master
    00 30/05/2014 20:10
    TITOLO: Risvegli



    DURATA: 4'48''
    REGIA: Simone Chiappinelli
    ATTORI PRINCIPALI: Marta Cristofanini e Giancarlo Mariottini
    SCENEGGIATURA: Simone Chiappinelli
    MUSICHE: Kevin MacLeod
    FOTOGRAFIA: Giancarlo Mariottini
    MONTAGGIO: Giancarlo Mariottini

    BREVE SINOSSI: Una ragazza si sveglia in una casa apparentemente abbandonata, nella quale si aggira una misteriosa presenza. Immagini mute accompagnate da musiche inquietanti guidano lo spettatore in un racconto di fantasmi non convenzionale.

    BREVE BIOGRAFIA DEL REGISTA: Nato a Torino, laureato in Discipline cinematografiche – Storia, teoria e patrimonio. A partire dal 2010 comincia a lavorare su set di film e videoclip ricoprendo i ruoli di operatore video backstage, tecnico audio e assistente di produzione. Parallelamente agli impieghi nel campo dello spettacolo si dedica allo studio e alla pratica della fotografia.

    FINESTRA player DOVE VISUALIZZARE IL CORTO O EVENTUALE LINK UTILE DOVE POTER VISIONARE IL CORTO:

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    osmanspare
    Post: 247
    Registrato il: 23/05/2011
    Utente Junior
    00 31/05/2014 15:17
    "dormire, forse sognare"
    Risvegli è un corto “tipicamente atipico”, nel senso che – nel suo non voler appartenere alla solita schiera dei soliti film horror – sceglie la strada della visionarietà, delle musiche oniricheggianti, delle presenze inquietanti e chi più ne ha più ne metta. Il tutto forse senza rendersi conto che uscendo da un luogo comune entra in un altro, e quindi precipita in quegli stessi “difetti” che voleva evitare.

    Premetto subito una cosa: nonostante le premesse, non sono qui per criticare. Il corto, breve, rapido, chiaro, visivamente interessante, affascinante, con una bella ed espressiva protagonista femminile, molto ben musicato… insomma mi è piaciuto. Mi ha dato l’impressione di vedere un vecchio video della band Tool; o – più prosaicamente – un film horror privato di tutte le scene di dialogo e di trama, in cui solo le visioni rimangono. Visioni che comunque hanno dei pregi: sono belle esteticamente, sono insinuanti, esprimono bene il personaggio, e sono brevi.

    Solo a una cosa avrei facilmente rinunciato, e cioè alla figura nera che si contorce ai lati della scena come se un ragno schifoso le fosse penetrato sotto il maglione. Tale figura ha un senso? Rappresenta qualcosa? Va temuta, ammirata, giustificata in qualche modo? Chissà…il bello (e il brutto) di questi corti è proprio il fatto che ogni tentativo di interpretazione è lasciato alla fantasia dello spettatore (sperando che abbia voglia di fare questo sforzo). Comunque, credo che i film horror moderni non abbiano più bisogno di figure che si contorcono a velocità doppia. Queste cose lasciamole agli horror nipponici di second’ordine, o ai film di cassetta.

    Ha senso quindi parlare di trama in un corto come Risvegli? Mah, forse no. Ugualmente, ne abbozzo una: la ragazza, che come farfalla morta esce dal suo bozzolo, riprende coscienza all’interno di una casa della quale non ha ricordo, così come non sa bene come ci sia finita e quale sia il suo ruolo lì dentro. Le pareti distrutte, le foglie morte e due bicchieri da cocktail fanno pensare che qualcosa sia successo – tanto, tanto tempo fa – dentro quella casa. Qualcosa forse di poco bello (io ho pensato al veleno, ma sarebbe potuto bastare anche un litigio tra innamorati, o tra amanti), dopo il quale la signorina è rimasta per sempre ospite della dimora, forse impossibilitata a uscirne come la scena davanti alla porta sembra suggerire. Comunque, apprendiamo alla fine che il risveglio si ripete identico a se stesso ogni giorno, senza fine.

    Come ho detto, la mia è solo una blanda interpretazione. Forse sotto a tutto c’è solo il tentativo di trovare un’ardita metafora della vita e della morte. Chissà! Il problema delle metafore è che più si deve far fatica per comprenderle e meno c’è la possibilità che esse vengano effettivamente comprese (il che è un problema se si vuole compiacere o quantomeno intrattenere il proprio pubblico), e che a volte esse rimangono chiare nella testa del regista…ma il regista dimentica di comunicarle anche a noi.

    Un’altra cosa mi ha fatto venire in mente questo corto: quei ristoranti di classe che ti servono TRE ravioli cucinati DIVINAMENTE, ma che sono – appunto – TRE. E ogni volta ci si chiede: ma come mai devono essere per forza tre? Non potevano essere dieci, o anche sei? Insomma, se si vuol dare in pasto al pubblico una visione, è sempre obbligatorio fornirgli poco d’altro in merito a trama, senso compiuto, capacità di interessare e intrattenere?

    Ora forse il regista mi picchierà, così come mi picchierebbe uno chef da cinque stelle. Eh, ma io non ho mica voluto dire queste cose per criticare! Capisco bene che il cinema è per prima cosa VISIONE, e solo dopo (e non sempre) è RACCONTO… Però ho voluto mettere in luce le cose che mi passano per la testa quando mangio… pardon, VEDO un corto visionario come questo, spesso a prescindere dalla qualità.

    Comunque, per essere chiaro (non vorrei fare una recensione visionaria, di quelle che quando sono finite uno dice “ma insomma il corto gli è piaciuto o no?”), ripeto che Risvegli è molto ben fatto, interessante, agile, ammiccante, molto a suo agio con il riuscitissimo commento musicale, e in un certo senso completo in quello che esprime, chiaro e lineare (anche nel “non-interpretabile”) lì dove molti invece sono convoluti e distorti. Io avrei aggiunto un po’ di storia in più, comunque, ma de gustibus. Dal punto di vista della visione niente da dire: è un lavoro che sicuramente porterei come “compito” per dimostrare il mio valore tecnico.

    Un saluto al regista!
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    F.Hannibal
    Post: 7
    Registrato il: 12/04/2014
    Utente Junior
    00 31/05/2014 18:33
    Noia totale.
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    boskoz
    Post: 2.267
    Registrato il: 26/01/2010
    Utente Veteran
    00 31/05/2014 20:12
    Il regista Torinese Simone Chiappinelli ci presenta Risvegli, un lavoro della durata inferiore ai 5 minuti che però ha la potenzialità di farsi apprezzare molto più di altri lavori in gara che durano quattro volte tanto.

    Una donna si risveglia in una strana abitazione abbandonata, è turbata, preda della paura e dell’incertezza. Si aggira tra i corridoi, tra le camere, fino a quando torna a riposare. E il giorno dopo ripete la struggente esperienza, e chissà quante altre volte deve esserle capitato.
    Il dubbio che si innesta nella mente dello spettatore (almeno di questo spettatore) è: forse non siamo di fronte ad una donna che si è smarrita in una casa infestata, ma stiamo seguendo la malata, confusa e sofferta routine quotidiana di uno spettro, la donna stessa, che è in prima persona lei ad infestare l’abitazione. Se così fosse sarebbe geniale, e in ogni caso per il sottoscritto lo è, perché questo è il modo nella quale ho inteso il senso dell’opera.

    Un point-of-view del fantasma.

    Nella tipologia dei corti senza dialoghi spesso si potrebbe incorrere (e l’ho visto fare) nel presentare quasi un videoclip musicale invece che un corto horror, ma in Risvegli c’è una sceneggiatura, un cuore cinematografico, e devo dire che si è evitato quello che per me poteva essere un errore, non essendo questo un concorso musicale.

    La fotografia eccezionale, la scelta capace delle musiche e l’ottima performance di Marta Cristofanini sono sicuramente i migliori pregi di un lavoro che, onestamente, non presenta difetti.

    Weird per certi versi, ma estremamente logico se gli si dà un senso, Risvegli mi è piaciuto davvero molto. Rivedrei con estremo piacere Chiappinelli nel caso volesse presentarsi di nuovo in una prossima edizione, speranzoso che il suo corto in gara possa portargli almeno uno dei premi del Festival.

    Voglio ripetermi, la fotografia è eccezionale.